ESPLORANDO LA TUA AFRODITE...

ESPLORANDO LA TUA AFRODITE…

Afrodite era considerata la più bella fra le dee. Dea della bellezza, della passione, dell’amore, donna e amante creativa. Tra i simboli che la contraddistinguono, come per Persefone, ci sono il melograno e le rose rosse.

Nacque dalle acque oceaniche schiumose come divinità già adulta. Fu chiesta in sposa da molti, colpiti dalla sua bellezza e lei scelse Efesto: il dio dei fabbri, del fuoco e della fucina. Marito storpio che lei tradì. Dal loro matrimonio non nacquero figli e la loro unione rappresenta la fusione tra bellezza e tecnica, da cui nasce l’arte.

Ebbe diversi amanti e diversi figli. Tra i suoi amanti ci furono Ares, dio della guerra ed Ermes, messaggero degli dei. Afrodite e Ares rappresentano l’unione tra le due passioni incontrollate: amore e guerra, che quando sono in perfetto equilibrio generano armonia. Generarono un figlio Ermafrodito, il dio bisessuale che per alcuni rappresenta la bisessualità o l’androginia.

Anche Eros, dio dell’amore, secondo alcuni fu figlio di Afrodite.

Afrodite ebbe anche molti rapporti amorosi con i mortali tra cui Adone, un giovane cacciatore bellissimo che dopo la sua morte fu diviso tra lei e Persefone: egli infatti passava una parte dell’anno negli inferi.

Afrodite fu un elemento di grande trasformazione. Nel mito di Amore e Psiche si narra che quest’ultima fosse paragonata alla dea per la bellezza. Questo offese molto Afrodite che diede a Psiche dei compiti al di sopra delle sue capacità a causa della collera, ma Psiche superò le prove potendo così maturare ed evolvere.

Questo archetipo determina il piacere per l’amore e la bellezza, la sensualità e la sessualità.

Ogni donna incontra questo archetipo nel momento in cui si innamora ed è ricambiata: si sente attraente e sensuale, l’archetipo dell’amante. Quando questo archetipo è dominante, la donna si innamora spesso e volentieri. Possiede un magnetismo personale che attira e risveglia una carica erotica e una consapevolezza sessuale. Quando ci troviamo di fronte a culture che reprimono sensualità e sessualità in una donna, come nel patriarcato o nelle culture giudeo-cristiana, mussulmana, la donna afroditica viene considerata con accezione negativa come una tentatrice o una prostituta. Questo è alla base di molti dibattiti e discussioni sulla violenza sulle donne, sulle frasi che spesso si sono sentite dire “è stata abusata sessualmente perché era vestita in modo provocante”: anziché esserci una cultura che esalta bellezza e sensualità in una donna, siamo in questo caso in una cultura che la reprime e la condanna, arrivando quasi a giustificare un gesto di violenza da parte dell’uomo.

L’archetipo di Afrodite viene vissuto al suo massimo potenziale quando due persone si innamorano  ed ognuno vede l’altra in una luce speciale, entrambi sono avvolti da una magia. Il campo di energia che si crea si carica emotivamente e si genera una corrente erotica che produce una reciproca attrazione magnetica. Viceversa, quando una donna si innamora e non è corrisposta, tutta quell’energia si trasforma in dolore.

COME ATTIVARE AFRODITE…

La prima volta questo archetipo viene attivato con la percezione della sessualità come reazione istintuale, scissa dall’intimità emotiva, che ha poco a che vedere con l’amore. Paragonata nel mito a quando la dea emerge all’improvviso in tutto il suo splendore dalle acque dell’inconscio, incutendo una presenza perentoria. Dopo questa prima esperienza la donna ricerca l’intimità sessuale, desidera la fusione, essere trasportata dalla passione verso l’abbandono dell’orgasmo, portata sulla cresta dell’onda dell’eccitazione sessuale, fino ad un picco dove l’individualità viene sommersa dall’esperienza transpersonale dell’orgasmo, che è il fine più elevato dell’incontro sessuale, quello che può portare alla spiritualità. Un altro modo in cui questo archetipo si può attivare è attraverso la relazione, iniziando con l’aumento della fiducia, dell’amore e con il diminuire dell’inibizione fino al primo orgasmo nel fare l’amore e da un crescente desiderio di intimità fisica.

Afrodite rappresenta anche l’istinto alla procreazione della specie. Solo che a differenza della donna Demetra che fa l’amore perché desidera un figlio, la donna Afrodite ha un figlio perché desidera sessualmente e sentimentalmente un uomo. Alcune donne avvertono questo archetipo particolarmente durante l’ovulazione, desiderando di fare l’amore, essendo questo il momento in cui la donna è più sensibile sessualmente.

CAMBIAMENTO E CREATIVITA’

Il processo creativo è formato da diverse fasi che vengono rappresentate attraverso Afrodite: attrazione, unione, fertilizzazione, incubazione e nascita. Che si tratti di una nuova vita o di un nuovo progetto, ogni processo creativo arriva da questa sequenza. Se ci pensiamo, il lavoro creativo nasce da un intenso coinvolgimento appassionato, sia che si tratti del rapporto tra amanti innamorati, sia che si tratti del nostro relazionarsi ad un’attività artistica, che può includere qualsiasi cosa che ci accenda la fiammella interiore. L’archetipo Afrodite-amante è anche Afrodite-forza creativa. Nella donna afroditica sono presenti entrambi gli aspetti, tanto quello creativo che quello romantico. La donna Afrodite è facile agli innamoramenti e si impegna in rapporti intensi con tutta sé stessa, immergendosi in uno sforzo creativo e seguendo il flusso che la porta a vivere diverse relazioni in modo spesso anticonformista. Questo archetipo è quello più coinvolgo nell’esperienza sensuale o sensoriale, immersa completamente nel piacere percettivo del qui e ora. La società in cui viviamo e il condizionamento cattolico trasmettono concetti che sono opposti alla manifestazione del piacere e alla celebrazione della sessualità e della sensualità: atteggiamenti critici e sensi di colpa creano barriere rispetto al piacere di fare l’amore o di creare un’opera artistica. La conseguenza è che la bellezza viene giudicata futile e peccaminosa e ci viene imposto di fare l’amore in silenzio, anziché manifestare l’onda orgasmica anche attraverso la voce, permettendo così che non si blocchi ma che si espanda e rigeneri o di non gioire troppo di fronte ad una creazione personale perché è necessario essere modeste. Così passiamo dal desiderio di essere viste, riconosciute e amate alla paura di esserlo, dalla paura di essere invisibile agli occhi degli altri al desiderio di esserlo, per vergogna e sensi di colpa. La donna che comprende il valore di questo archetipo farà il passaggio che le serve per attivarlo in sé stessa, senza più rinunciare al piacere che è un suo diritto di nascita. Nello stesso tempo, questo è un archetipo che va armonizzato con gli altri, perché non diventi totalizzante e non la porti in situazioni auto-distruttive. Questo archetipo va gestito e guidato con discernimento e chiarezza di sentire.

INFANZIA E GENITORI

La bambina Afrodite non vede l’ora di diventare grande, truccarsi e vestirsi da adulta. Sono ingenue civette, generano un interesse verso la loro innata sensualità e spesso non se ne rendono conto. Sono spesso precocemente consapevoli della loro sessualità.

Alcuni padri reagiscono al fascino della figlia entrando nel conflitto, provocando involontariamente una distanza tra loro e la figlia e proteggendo entrambi dal diventare consapevoli dei loro sentimenti incestuosi. Altri ostentano severità e rifiutano alla figlia il permesso di uscire con altri ragazzi o diventano invadenti. Alcune madri diventano severe e vigili mentre altre possono essere invadenti e sentire il bisogno di tenere d’occhio la figlia. A volte la madre di una figlia Afrodite si sostituisce a lei e vuole sapere ogni minimo dettaglio della sua vita e dei suoi appuntamenti. Un altro tipo di madre entra in competizione con la figlia e la svaluta, facendo continui confronti in cui la figlia risulta perdente.

I genitori in pace con se stessi in questo caso accettano la figlia così com’è sia nel fascino che sa trasmettere che nella sua intelligenza o gentilezza.

Le adolescenti abitate da questo archetipo incontrano momenti non semplici dal momento in cui spesso non viene loro dato un aiuto per gestire quest’energia sessuale che si sprigiona e che può causare diverse conseguenze, sia se lasciata libera di manifestarsi sia nel caso in cui venga repressa. In questo caso l’archetipo Atena può essere di sostengo per ricorrere ad una razionalità che le permetta di proteggersi.

STUDIO E LAVORO

La ragazza Afrodite è capace di immergersi nello studio solo se si innamora di una materia. Così come il lavoro che la deve coinvolgere dal punto di vista emotivo, diversamente non le interessa. Lei ama varietà e intensità. Spesso preferisce un lavoro che considera interessante ad uno meglio retribuito ma meno piacevole. Facilmente i campi di suo interesse sono creativi e artistici ed è una donna che a differenza di Artemide o Atena, non si impegna per riuscire. Il successo può arrivarle come risultato di un impegno in qualcosa che le piace.

AFRODITE E GLI UOMINI

Spesso sceglie uomini simili a quelli che sceglieva la dea: creativi ed emotivamente complessi.

Quando ama l’uomo Efesto (dio del fuoco), estremamente introverso e a disagio nelle situazioni sociali, Afrodite lo può aiutare ad aprirsi e trovarlo affascinante. I problemi nascono perché lui è un solitario che fa fatica ad ottenere riconoscimento, e che vive una vasta gamma di emozioni in modo contenuto. Ama molto questa donna, in modo intenso e appassionato ma non possessivo e questo le da la stabilità di cui lei ha bisogno.

Quando ama l’uomo Ares (dio della Guerra) la miscela diventa esplosiva. Entrambi fanno l’amore e la guerra. A lui piace avere il comando ma quando è sotto pressione perde il controllo il che non fa di lui un sicuro punto di riferimento. Afrodite e Ares non costituiscono un rapporto stabile: il suo essere borioso spesso gli crea una situazione economica precaria e l’infedeltà di lei può scatenare la natura possessiva di lui che può sfociare anche in atti violenti.

Quando ama l’eterno bambino. L’uomo bambino le piace molto, è affascinata dalla sua capacità di passare dalle vette agli abissi. Lui è pieno di risorse, carismatico e non impegnato, né sul fronte professionale né con lei. E’ un amante sensibile, giocoso. Questa combinazione, Afrodite – Ermes (messaggero degli dei), si confà molto in quanto hanno entrambi in comune l’intensità del “qui e ora” e il disimpegno. A patto che in lei non esista anche un forte archetipo Era che allora cambia gli equilibri: in questo caso lei vuole sposarsi mentre lui continuerà ad andare e venire a meno che non sia maturato e abbia acquisito consapevolezza nel volersi impegnare in una relazione stabile.

Per la donna Afrodite è molto difficile realizzare un matrimonio monogamo e durevole. A meno che altri archetipi non esercitino un’influenza per farla restare o a meno che non si tratti di un’unione particolarmente fortunata.

AFRODITE E LE DONNE

Può essere mal vista dalle donne Era. Meno è consapevole dell’effetto che provoca sugli uomini, più rappresenta un elemento distruttivo. Resta spesso basita quando le donne si adirano con lei per suoi atteggiamenti superficiali dei quali lei stessa è inconsapevole. Non essendo gelosa né possessiva, spesso è anche difficile individuare la causa profonda dell’ostilità nei suoi confronti. Ha una vasta cerchia di amiche (di cui nessuna Era) a cui piacciono la sua spontaneità e la sua simpatia. Altre la seguono perché vivono in maniera sostitutiva attraverso le sue avventure amorose.

AFRODITE E I BAMBINI

A questa donna piacciono molto i bambini e anche a loro piace lei perché si sentono guardati da lei senza giudizio. Riesce a far sentire i bambini belli e accettati, ad entrare nel gioco e le è facile giocare a “fare finta”. Nei suoi figli si sviluppa l’individualità se in lei sono presenti anche qualità Demetra, diversamente è una madre che non tiene conto del bisogno di stabilità emotiva che hanno i bambini e la sua incostanza avrà conseguenze negative su di loro. La sua attenzione volubile e intensa può condizionare profondamente il rapporto dei figli con le future donne e li può predisporre alla depressione e ad un auto svalutazione.

DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE

Questo Archetipo non è facile da sostenere. La donna afroditica può trovarsi prigioniera della sua stessa energia: da un lato nel desiderio di intimità sessuale e dall’altro nella paura di essere etichettata dalla società in cui viviamo, che non permette la manifestazione libera di questo tipo di energia.

E’ una donna estroversa, piena di vita e con un che di selvaggio. Le piacciono gli uomini e li attira a sé dando loro attenzioni che li invitano a ricambiare i suoi sentimenti, generando un’attrazione erotica che li porta a desiderare l’intimità sessuale.

Questa donna deve imparare a contenere Afrodite e ad attivare il discernimento: scegliere consapevolmente quando e con chi, senza lasciare che l’archetipo la catapulti in situazioni distruttive. Diventando consapevole dell’energia dell’archetipo, può smorzare sul nascere l’ardore di un uomo che non intende incoraggiare.

Quando la donna Afrodite cresce in un ambiente che condanna l’espressione sessuale femminile, può accadere che tenti di soffocare l’interesse per gli uomini, reprimendo la sua energia afroditica ed entrando in stati d’ansia o depressione. A volte questa sconnessione profonda con la sua sensualità e sessualità la può portare ad una perdita del suo sé reale, della sua vitalità.

Questa donna ha la tendenza a vivere pienamente nel presente immediato, reagendo come se le sue azioni non avessero conseguenze future. Un esempio di quest’attitudine che è molto sradicata è che lei compera cose che non può permettersi oppure fa programmi con grande entusiasmo ma al momento stabilito qualcos’altro è subentrato e non rispetta gli impegni. Lei impara attraverso l’esperienza ed iniziare a tenere conto delle conseguenze prima di agire la porta a maturare e a sviluppare un maggiore senso di maturità.

Essendo una donna che si innamora con grande facilità con altrettanta facilità si disinnamora facendo strage di cuori. Anche il suo modo di amare ha bisogno di raggiungere una maturità: imparando ad amare l’altro per ciò che è, come un essere umano imperfetto e non un dio.

L’ANGOSCIA D’AMORE

Questo archetipo può essere anche molto distruttivo per la donna, se non gestito consapevolmente. In questi casi, la donna si lega ad un amore infelice. O innamorandosi di un uomo che la tratta male e la svaluta, dandole briciole di attenzione, sentendosi depressa ed infelice, incapace di rinunciare a questo rapporto distruttivo che la avvince come una droga, creandole dipendenza tossica. O innamorandosi in modo ossessivo di un uomo che dichiara apertamente di non voler avere niente a che fare con lei. Trovandosi in situazioni imbarazzanti come quella di perseguitarlo. In questi casi, liberarsi da questo archetipo è molto difficile. Per poterlo fare è necessario che la donna veda questo tipo di attaccamento distruttivo e decida di voler uscire da questa dinamica e dal rapporto stesso.

Conoscere il proprio modello archetipico è utile a tutte le donne, ma specialmente alla donna Afrodite. Benchè in lei possano non essere presenti altre divinità archetipiche in modo preponderante, possono essere latenti e per questa donna sviluppare Artemide o Atena attraverso la cultura o Estia attraverso la meditazione può servire a portare armonia e gestione nei suoi impulsi estroversi ed erotici. Così come coltivare l’introspezione di Persefone la può aiutare a vivere l’esperienza sessuale in fantasia (non sempre!).

Quando la donna Afrodite entra in connessione con il suo archetipo, decide di trasformarlo per non farsi del male, per non farsi possedere completamente ma per portare consapevolezza nelle sue scelte senza per questo negare la sua spinta erotica e la sua bellezza.

 

Francesca

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