Di recente mi sono reso conto che da qualche anno non ero più in grado di pensare.. o per dirla meglio,
il brusio interiore si era fatto così forte e caotico che ad un certo punto (complici tre anestesie totali in
cinque anni) il mio Sistema ha generato dei filtri (e ho assunto alcune nuove abitudini come smettere di
leggere, assopirmi in giochi online +3A) così che tutto diventasse ovattato e io lentamente mi sono
estraniato da quel vociare fastidioso.
Ma allo stesso tempo erano calati i moti di passione, i desideri e gli entusiasmi andavano spegnendosi,
la curiosità e la sete di conoscenza erano sospese da qualche parte, potevo intravederle ma non
afferrarle.
E poi, un paio di mesi fa, il mio personale vaso di Pandora mi appare, aperto.
Non ricordo il momento in cui l'ho aperto ma comincio a ricordare come ho usato il contenuto, con chi l'ho
condiviso.
Il Sistema implode e un rumore assordante invade le mie orecchie, la mia mente...il contenuto del vaso
mi gira intorno come un uragano, un ciclone, le voci si fanno distinte ma parlano tutte insieme, il gomitolo
delle mie emozioni comincia a sciogliersi e ognuna prende forma e chiede spazio, esige riconoscimento
e io sto li con la paura di impazzire, con questo vaso improvvisamente troppo piccolo in cui cerco di
rinfilare tutto dentro ma è una inutile lotta. È il Caos!
E mentre girovago senza pace all’interno di questo Caos, una voce da dentro si presenta nitida e
chiara, mi invita a respirare lentamente e solo osservare: ha la sostanza di un pensiero, prende posto
nella mia testa e continua a invitarmi a respirare senza fare nulla, solo respirare e tenere gli occhi aperti.
È una voce gentile ma che muove un pensiero potente...la mente si calma e io posso finalmente stare in
quel Caos senza perdere il senno.
E osservo quanto sia concreta, reale, intima, interiore questa voce che si fa pensiero, che mi guida, che
mi sveglia, che mi da forza per stare dentro il Caos senza paura.
E lì mi sono reso conto che pensare è un'arte raffinata che va perdendosi.. eppure è una delle chiavi per
rimanere uomini liberi.
La fonte, la natura del pensiero è divina ed è dentro di noi.. essere in contatto con questa fonte è essere
in contatto col senso della nostra vita, è la via di accesso alla manifestazione dei nostri doni che
portiamo e che siamo qui per condividere.
Citando il Conte di Saint Germain dal libro Io Sono: “...Così ogni cosa, ogni condizione, ogni evento,
furono prima una idea nella mente. Pensa questo e fa tu stesso una prova... prendi un atto qualunque
da te compiuto, qualunque cosa o una condizione ora esistente e risale alle sue origini, all'idea prima da
cui partì...”
Riuscite ad immaginare che impatto può avere sulla qualità della nostra vita l’esser mossi da un pensiero
interno a noi piuttosto che da un pensiero instillato dall'esterno?
Comprendete l’importanza di effettuare ogni tanto anche una profonda igiene mentale?
Ritornare a pensare con la propria testa è un atto necessario, soprattutto in questo tempo di Caos dove
le informazioni sono poco chiare, discordanti.. dove tutti i valori e le convinzioni sono messi in
discussione.
La paura regna la dove le coscienze sono assopite, dove la voce interiore è inascoltata..
“Più la vita diventa sempre più indistinta dalla semplice materia più è difficile distinguere i vostri
pensieri... è tempo di riappropriarci del concetto cartesiano COGITO ERGO SUM che il DIGITO ERGO
SUM ha appannato ma non sostituito” -cit.-
Ma l'origine dei pensieri quale è? Quale è la funzione dei pensieri?
Il pensare per me è l'atto grezzo dell'ideare, del creare.. ogni azione ha origine nel pensiero. Ma forse
abbiamo inserito il pilota automatico anche lì in quella azione meravigliosa se consapevolizzata.
Ritorniamo ad ascoltare...osserviamo i nostri pensieri, che effetto hanno su di noi, se sono veramente
nostri, se sono ancora necessari. Se non torniamo alla fonte del nostro pensare non saremo mai liberi,
nemmeno dopo il tre maggio.
Vi lascio con un’altra citazione del Conte di Saint Germain:
“Ma prima è assolutamente necessario che tu impari a pensare, a distinguere i tuoi pensieri, quelli diretti
da me, dentro, dai pensieri degli altri, a rintracciare fino alla loro origine la sorgente dei pensieri, a
bandire dalla tua coscienza quelli che non sono desiderabili e, finalmente, a dominare e utilizzare i tuoi
desideri in modo che essi servano sempre te, invece di renderti loro schiavo"
Pensare, essere padroni dei propri pensieri significa essere connessi con la propria voce interiore, con la
propria essenza...chi sa pensare, chi è consapevole di quale sia l’unica fonte originale del pensiero, che
ne riconosce la forza creatrice, ideatrice, sarà un uomo sempre libero e un uomo libero, padrone di sé,
non teme prigione, non teme di perdere soldi, lavoro, compagni di viaggio, non deve tenere tutto sotto
controllo.
Eppure appare faticoso riconnettersi con questa fonte interiore, con questa preziosa guida. Sembra
piuttosto che l'invito sociale dei nostri tempi sia smettere di pensare, che sia più facile appropriarsi di
opinioni preconfezionate anziché sperimentare le nostre di idee.. abbiamo riempito le nostre giornate con
sufficienti attività idonee a non sentire questa voce e confondendo con nostri i pensieri altrui...e magari
ci fissiamo ad un pensiero che però non ci permette di crescere, oppure ci conforta così tanto quel
pensiero che lo teniamo stretto ma non lo coltiviamo, non gli permettiamo di crescere, di evolvere o
ancora pensiamo una cosa ma non la tramutiamo in azione, la lasciamo li a stagnare finché,
letteralmente, non ci pensa qualcun altro.
Pensare è diventato un lusso che pochi si permettono...i più prendono spunto da internet riguardo a
cosa e come pensare.. E nessuno sembra chiedersi se è veramente qualcosa che lo riguarda ciò che sta
pensando.. non ci si chiede che effetto fa dentro di noi sentire il pensiero di un altro.. non ci si rende
conto che spesso Il pensare cambia, è influenzato da ciò che mangiamo, beviamo, dai luoghi che
frequentiamo, da chi incontriamo, da cosa leggiamo... Vi siete mai accorti di entrare in qualche posto
con un certo stato d'animo (esempio il supermercato o il posto di lavoro) e quando ne uscite state
pensando e magari preoccupando per cose di cui fino all'attimo prima di entrare nemmeno
consideravate con conseguente cambio di stato d'animo? Quei nuovi pensieri che vi affliggono da dove
sono arrivati? Da dentro voi o fuori da voi?
Mantenere, curare un pensare critico e farne uno strumento a nostro servizio accedendo alle idee, alla
creatività trasformativa insita in ognuno di noi, è un'arte. Riprendiamoci la forza del pensare. È facile
ingannare gente che non sa pensare, inculcare in loro idee malsane, fuorvianti.. E ciò che pensiamo
influenza anche ciò che sentiamo, spesso sono proprio i pensieri a generare scomodi stati d'animo... e
questo rinforza la mia idea di dover prendersi cura della capacità innata umana del pensare e dei
pensieri..
Perché allontanarsi dalla fonte interiore dei pensieri è allontanarsi da sé stessi.
Stimoliamo la nostra mente, sollecitiamo il pensare creativo, trasformativo...
Come?
Osservate i pensieri, chiedetevi da dove arrivano, quando avete iniziato a pensare in quel modo rispetto
quella cosa, è davvero come pensate? A cosa vi serve pensare a quella cosa, in quel modo? Che prove
avete rispetto la validità di quel pensiero? Come vi sentite mentre ci pensate?
Esercitiamoci ad osservare la natura dei nostri pensieri...da dove davvero sorgono, da dove arrivano,
dove ci stanno portando... Vi nutre quel pensiero? Si accende con esso il desiderio di approfondirlo, di
renderlo manifesto attraverso una azione? Che cosa ha prodotto quella azione?
Pensiamo...e poi agiamo...
Abbiamo ancora giorni interi per pensare...e poi arriverà il momento di agire, non facciamoci cogliere impreparati.
Gregorio Leone Scarsi
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